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lo stato attuale

Terra arida, senza vita: come abbiamo perso il carbonio dei nostri campi e come possiamo riprendercelo

L’Italia, un tempo patria di paesaggi fertili e biodiversità agricola, sta affrontando una delle crisi ambientali più gravi e silenziose: la perdita di suolo. Oggi oltre il 30% dei terreni agricoli ha già perso fertilità. Nelle regioni meridionali siamo in desertificazione attiva (ISPRA, 2023).

Ogni 5 secondi, nel mondo, scompare suolo coltivabile pari a un campo da calcio.
Questa perdita, spesso invisibile agli occhi, mina alla base tutto il sistema agricolo: un suolo degradato non trattiene acqua, non nutre le piante, non sostiene la biodiversità.
E soprattutto, non ha futuro.

Il suolo è vita

Sotto ai nostri piedi non c’è solo terra: c’è un intero ecosistema.
Un grammo di suolo sano contiene miliardi di microrganismi, una rete sotterranea di scambi, decomposizione, respirazione, equilibrio. È in questo spazio invisibile che si costruisce la fertilità. È lì che il seme trova ciò che gli serve per crescere.

Ma questo equilibrio si è spezzato.

In pochi decenni, l’agricoltura intensiva ha trasformato un suolo vivo in una polvere sterile: lavorata, compressa, impoverita.
Abbiamo interrotto i cicli naturali. Abbiamo smesso di restituire ciò che togliamo. E così, il suolo ha perso la sua energia profonda.

Carbonio: la ricchezza infinita che abbiamo svuotato

Tra le perdite più gravi c’è quella del carbonio organico, la sostanza che costituisce il cuore pulsante di un suolo fertile.

Il carbonio nel suolo:

  • proviene da residui vegetali, radici, letame, foglie morte

  • si accumula sotto forma di humus, lo strato scuro e soffice che dà alla terra il suo profumo

  • trattiene acqua, rilascia nutrienti, protegge dalle erosioni

È una vera e propria banca naturale di energia per le piante.
Quando il carbonio organico è presente, la terra è viva. Quando manca, la terra muore.

E oggi ne manca moltissimo.

Un'emergenza sotto i nostri piedi

Negli ultimi 50 anni:

  • Il 75% dei suoli agricoli italiani ha perso fino al 60% del proprio carbonio organico (FAO/JRC, 2021)
  • Questo carbonio non è scomparso: è stato rilasciato nell’atmosfera come CO₂, contribuendo all’effetto serra e al cambiamento climatico.
  • Un suolo senza carbonio non trattiene l’acqua. Basta un temporale per eroderlo, basta un’estate calda per seccarlo.
  • Senza carbonio, le piante sono più deboli. Richiedono più fertilizzanti, più pesticidi, più energia. È un circolo vizioso di impoverimento, costi crescenti e dipendenza chimica.

    E se manca il carbonio, manca la vita: niente lombrichi, batteri, funghi micorrizici, insetti utili.
Un'evoluzione lenta e inesorabile

Il problema non è sorto da un giorno all’altro.
Dopo il secondo dopoguerra, l’Italia ha vissuto una rivoluzione agricola “verde”:

  • più meccanizzazione

  • fertilizzanti e diserbanti di sintesi

  • monocolture sempre più estese

Apparentemente un successo: più resa, meno fatica.
Ma sotto la superficie si è consumata una tragedia invisibile.

Le arature profonde hanno distrutto la struttura del suolo.
I fertilizzanti chimici hanno ucciso la biodiversità microbica.
L’assenza di copertura vegetale ha lasciato il suolo esposto e fragile.
Il legame tra agricoltore e suolo si è spezzato.

Oggi ne paghiamo le conseguenze.

Non è tutto perduto

La buona notizia? Il suolo si può rigenerare. E il carbonio si può ricostituire.

L’agricoltura rigenerativa è un insieme di pratiche che:

  • non lavorano la terra in profondità

  • coprono sempre il suolo con colture o residui vegetali

  • alternano le colture per arricchire il terreno

  • usano compost e letame, invece che fertilizzanti sintetici

Secondo il Rodale Institute:

In 5–7 anni, un’azienda agricola può raddoppiare il carbonio nel suolo e aumentare la resa mantenendo la fertilità.

Più carbonio significa:

  • più acqua trattenuta

  • meno erosione

  • piante più sane

  • meno costi

  • più resilienza climatica

Superfarmer ti accompagna nella transizione

Non è una rivoluzione teorica. È una pratica concreta, ettaro dopo ettaro.

Noi di Superfarmer:

  • analizziamo lo stato del suolo

  • progettiamo un piano su misura

  • formiamo, accompagniamo, supportiamo

  • aiutiamo gli agricoltori a rigenerare ciò che è stato perso

Vogliamo riportare il carbonio nella terra. E con lui, il futuro dell’agricoltura.

Il carbonio è la nostra risorsa. Se lo riportiamo nel suolo, salviamo la terra e chi la lavora.

Inizia ora la tua rigenerazione.
Parliamone insieme.

Hai dubbi? Scrivici!